33. Amate i vostri nemici
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Mt 5
43 Avete inteso che fu detto:
Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Lc 6
27 Ma a voi che ascoltate, io dico:
Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano,
28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
35 Amate invece i vostri nemici,
fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e
sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Per Gesù l’amore al prossimo
rappresenta l’essenza e il compimento della Legge, e fa di questo il cuore del
suo messaggio. Non si accontenta di insistere sul suo insegnamento di non fare
il male, di perdonare sempre, di amare il prossimo senza eccezioni, porta la
sua richiesta di amare sino alle conseguenze più estreme: amate i vostri
nemici!
Nessuno ha mai richiesto questo
ai propri discepoli in tutta la storia dell’umanità, nessuno ha mai proposto un
programma di vita così ambizioso da dubitare che possa essere eseguito davvero.
Può sembrare una richiesta
autolesionistica, ma Gesù sa che cosa chiede e perché.
Osserviamo le sfumature che
caratterizzano i due brani evangelici.
Nel brano di Matteo i nemici e i
persecutori si intendono come coloro che si pongono come i: “nemici e
persecutori della nostra fede”, coloro che in vario modo e a vario titolo si
pongono come contrasto all’ideale cristiano. Costoro sono il prototipo di ogni
nemico perché opporsi a Gesù, “sommo bene”, significa attuare il “sommo male”.
Gesù non consiglia ma ordina:
“Amate”, ordina di trattarli con la stessa benevolenza con cui si trattano i
fratelli di fede, ordina di aver per loro una esplicita “volontà di bene”.
Un amore che si fa giustamente
preghiera per loro, proprio per render concreta la volontà di bene verso costoro, ed essere imitatori del Padre che “fa sorgere
il sole su tutti”, e quindi è equanime verso tutti.
La sfumatura in Luca è diversa,
amare coloro che concretamente ci sono nemici è l’imitazione della magnanimità
del Padre che disinteressatamente ama ogni suo figlio sempre, anche quando si
macchia del peccato.
Certo la richiesta di Gesù è
difficile e dura, ma questo è il comportamento di Dio che deve diventare anche
quello del cristiano, chiamato ad essere coerente con il Padre al seguito di
Gesù.
Quindi è meglio dire che la
richiesta di Gesù non è impossibile da praticare, è solo molto lontana dalle
abitudini quotidiane.