34. Se non perdonerete
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Mt 6
14 Se voi infatti perdonerete agli
uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Tutti,
anche i non credenti, sanno che il cristiano deve essere disposto a perdonare
le offese che può ricevere, ma questa frase di Gesù è particolarmente esigente.
Se
questa è la condizione richiesta per ricevere il perdono del Padre, ma allora
dov’è l’infinita misericordia di Dio? Forse questa è una sorta di ricatto per
essere “buoni” per forza?
Che
cosa è il perdono? È l’atto di Dio con il quale è posto termine alla
situazione sventurata che si è creata con il nostro peccato (anche veniale).
Noi
saremmo incapaci di rimediare all’offesa o di ripagare l’enorme debito che
abbiamo accumulato smettendo di amare Dio, ma Dio stesso ci offre gratuitamente
per primo il suo perdono.
Lo
sperimentiamo nel battesimo e nel sacramento della riconciliazione.
In
realtà noi ci troviamo a vivere costantemente sotto il regno del perdono di Dio,
di cui il Crocifisso è la prova più palpabile.
Se
comprendiamo che questa è la realtà, allora comprendiamo anche che questa
richiesta non è per nulla un ricatto ma è la logica richiesta del Padre che
desidera che i suoi figli, essendo stati beneficati dal dono del suo perdono,
siano disposti a dare ciò che già hanno ricevuto per primi.
Molto
significativo è il fatto che l’evangelista Matteo riporta queste parole di Gesù
immediatamente dopo il suo insegnamento della preghiera del Padre Nostro.
Il
cristiano che non segue questa indicazione annulla la sua preghiera non
essendole coerente, non si può pretendere di pregare dio Padre in un modo e poi
vivere al contrario.
Non
si può nemmeno pretendere che il Padre ci ascolti se noi ignoriamo i suoi
desideri fondamentali, quelli che appunto distinguono i suoi figli dai figli
mondani.