42. Passare dal segreto all'annuncio
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Mt 10
27 Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti.
Cosa significano queste contradditorie parole?
Spesso nei vangeli si narra che il Signore si intrattiene con i suoi discepoli in privato.
Questa relazione accompagna tutto il suo percorso con loro. Dall’inizio (Mc 3, 14 “Ne costituì dodici che stessero con lui”), sino al momento finale della sua preparazione alla passione, quando dopo l’ultima cena porta con sé i discepoli nell’orto degli ulivi e attende con loro l’arrivo di Giuda (Gv 18, 1 “Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cedron, dove c’era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli”).
Questo rapporto intimo dei discepoli con Gesù che i vangeli descrivono costituisce la lunga, paziente e graduale preparazione alla sua conoscenza che il maestro compie verso i suoi allievi.
Gesù voleva che i suoi discepoli conoscessero e comprendessero con chiarezza tutti suoi insegnamenti perché poi potessero trasmetterli ad altri.
Una preparazione che progressivamente li conduce sino alla grande sorpresa di quanto il destino del Messia fosse diverso da quanto loro si aspettavano e il colloquio tra Pietro e la portinaia del sommo sacerdote lo dimostra (Gv 18, 17 “E la giovane portinaia, disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose «Non lo sono»).
Solo alla luce abbagliante della resurrezione si completa la formazione dei discepoli e la loro comprensione del Signore (Gv 20, 19 “La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi! »).
Da quel momento comincerà la testimonianza dei discepoli, manifesteranno al mondo la loro fede e sulla loro testimonianza sorgerà la Chiesa guidata da Pietro.
(Mc 16, 15 “Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo ad ogni creatura”)
Siamo chiamati allo stesso percorso, quello che impariamo dalla Chiesa che insegna ad abituarci a meditare il vangelo per conoscere il nostro Maestro, lo dobbiamo mostrare al mondo. Ognuno deve annunciare la sua conoscenza di Gesù.
Senza esibizioni ma con sobrietà di modi, facendo trasparire la nostra fede in Gesù dalle azioni quotidiane, senza pregiudizi verso nessuno del nostro prossimo.