43. Il seme che cresce
La zona pastorale > Ambito catechesi
Mc 4
26 Diceva: "Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;
27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
28 Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
29 Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura".
Non siamo più in una società che ha sotto agli occhi quanto avviene nei campi, non siamo più abituati ad avere lo stesso punto di vista del contadino, che guarda giorno per giorno lo svilupparsi delle sue culture, dalle quali dipende il suo sostentamento, la sua vita.
Gesù guarda allo spontaneo e vitale germogliare del seme di grano e pensa al mistero del regno di Dio.
Il seme è il simbolo della parola di Dio che, una volta accolta nell’animo, produce effetti ancor più sorprendenti di quelli che mostra un piccolo seme di grano deposto in un campo.
Se Dio assicura all’uomo che nella natura stessa è inserito il suo sostegno per la vita del corpo com’è dimostrato dal seme che si trasforma in spiga, quanto più assicurerà il pane dell’anima.
Senza la parola di Dio l’umanità morirebbe di fame, quella parola ha la capacità di cambiargli la vita e di sfamare le sue necessità spirituali che formano la speranza della sua esistenza eterna.
Questo è lo scopo per cui il Signore la dona.
Resta il problema del campo, cioè dell’umanità che può annullare tutta la vitalità della parola seminata in lui, se non l’ascolta, se non la medita, se non la ricorda.