45. Il giorno del Signore - Zona Pastorale Borgo Panigale e Lungo Reno | Arcidiocesi di Bologna

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45. Il giorno del Signore

La zona pastorale > Ambito catechesi
Lc 21

34 “State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso;
35 come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
36 Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo".

Tutti i brani della Scrittura che hanno un senso “escatologico” (cioè che riguardano gli “ultimi tempi”) possono avere molte interpretazioni.
Il testo che meditiamo oggi è tratto dal Cap. 21 di Luca dove si parla della fine prossima di Gerusalemme, e si può intendere che queste parole vi si riferiscano direttamente.
Oppure si può intendere che qui Gesù alluda alla fine del mondo, a quel giorno “ultimo” che piomberà inatteso sull’umanità, com’è inatteso il laccio del cacciatore che ghermisce la sua preda.
Un giorno così importante che occorre vivere avendo sempre ben presente che prima o poi verrà e, dunque, esserne preparati.
Oppure si può pensare che questo “giorno” che piomba furtivo sia la nostra morte, l’orizzonte comune a tutti noi, ma con una data incerta.

Ma c’è ancora un significato, meno drammatico, però ugualmente molto importante da poter attribuire a queste parole.
Il “giorno che come un laccio s’abbatte su tutti coloro che abitano la terra” non è un giorno del calendario, non è una “data”, non è nemmeno una cosa negativa, è la venuta di Gesù nella vita di ciascuno, quindi è soprattutto una realtà importante, fondamentale per l’esistenza terrena ed eterna di ciascuno di noi.
L’immagine del laccio che sorprende l’uomo ha valore psicologico, ci si trova davanti a Gesù che vuole cambiare la nostra vita e la nostra risposta deve venire dal profondo di un’attenta consapevolezza, infatti non si sfugge alla presa del laccio senza fatica e senza rendersene ben conto.
È la grande novità che riguarda ogni persona e alla quale nessuno può sfuggire, il laccio che ci stringe è l’amore di Gesù Cristo, e “quel giorno” in realtà è “tutti i giorni”.
È davvero un bene esserne pienamente coscienti prima di comparire “davanti al Figlio dell’uomo”, per dirgli finalmente: “Grazie di cuore per tutto quello che hai fatto per me”.

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