48. Cose nuove e cose antiche - Zona Pastorale Borgo Panigale e Lungo Reno | Arcidiocesi di Bologna

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48. Cose nuove e cose antiche

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Mt 13

52 Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".

Gesù ha parlato a lungo del regno dei cieli, del regno di Dio e con queste parole conclude il suo discorso.
Prende esempio dal saggio padrone di casa che tiene da parte le varie cose che possiede per poterle utilizzare nel momento più opportuno, perché esse lo aiutino ad affrontare le necessità.
Gesù parla del regno di Dio e dell’uomo con grande ottimismo.
Il regno è un dono che viene dall’alto, nel quale Dio ha impegnato la sua potenza, la sua sapienza, il suo amore. Gesù guarda dunque con fiducia al futuro perché sa che il lavoro degli uomini che via via nel tempo cercheranno di essere suoi discepoli e di contribuire alla formazione del regno di Dio in terra, non verrà disperso, ma formerà un tesoro prezioso che sarà donato alle generazioni successive.
Questo arricchimento continuo della dottrina cristiana permetterà di accompagnare la vita spirituale dei cristiani in ogni tempo.
Ricorrere a questo deposito di sapienza cristiana e utilizzarlo al momento opportuno è proprio fare come fa il padrone di casa saggio con le sue cose.
L’uomo è sempre alla ricerca della verità e la verità non può essere raggiunta pienamente dalla scienza, perché la scienza riguarda solo le realtà concrete, le realtà materiali, e l’umanità invece è fatta di corpo e di spirito.
Una ricerca completa della verità non può quindi prescindere dall’aspetto spirituale che abita l’essere umano nel profondo e ne fa un essere unico in tutta la creazione e superiore a tutte le altre creature.
Occorre quindi mantenere sempre attivo un contatto personale con il patrimonio spirituale che la Chiesa ha raccolto in sé in questi venti secoli, perché in esso è disponibile l’aiuto a vivere in pienezza, rispondendo a tutte le esigenze veramente umane, cioè quelle concrete e quelle spirituali.
Specialmente in tempi di gran confusione come quelli che stiamo vivendo è indispensabile dedicare tempo alla propria formazione cristiana, capendo bene che il catechismo che abbiamo ricevuto da bambini non è sufficiente.
Occorre un impegno personale, una propria ricerca spirituale, che colleghi la nostra fede alla nostra conoscenza intellettuale, che ci metta in relazione con la verità umana tutta intera, per poter vivere serenamente e in pienezza anche in mezzo alla confusione.

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